Casa Mons. Giuseppe Speranza - RSA Zogno

… un po’ di storia….

 La sede legale, nasce più di 60 anni fa; risale infatti al 1954 l’inaugurazione del primo nucleo residenziale, quando il Parroco di Zogno era Mons. Giuseppe Speranza, al cui ricordo la casa sarà successivamente dedicata. La struttura è stata realizzata con i frutti di una generosa donazione della Sig.ra Amalia Pogliani. Nel corso degli anni il primo edificio ha subito notevoli ampliamenti ed è stato affiancato da due altri edifici immersi nel parco che, ancora oggi presenta angoli originali storici.

La Fondazione è in possesso di autorizzazione definitiva al funzionamento, rilasciata con delibera dell’ATS di Bergamo protocollo nr. 115778 del 26.11.2021. Le prestazioni erogate sono fornite secondo modalità previste dai piani socio-sanitari nazionali e regionali.
Il servizio erogato è certificato da URS ITALIA SPA secondo il sistema della qualità UNI EN ISO 9001: 2015 (download certificazione) (download politica qualità zogno)

RSA Zogno - Struttura residenziale

La struttura dispone di complessivi 113 posti letto così articolati:
– n. 110 posti letto per Ospiti accolti in regime di ricovero definitivo (accreditati e a contratto),
– n. 3 posti letto per Ospiti accolti in regime di ricovero temporaneo/sollievo (accreditati); n. 2 dei quali gestiti dall’Azienda Speciale Sociale Valle Brembana, per effetto di apposita convenzione stipulata.

La Fondazione garantisce ai suoi Ospiti l’osservanza dei loro diritti, la loro riservatezza, il rispetto della loro personalità, la valorizzazione della persona attraverso la cura dell’aspetto fisico, nonché la promozione del rispetto del patrimonio culturale, politico e religioso di ciascuno. Opera in regime di di accreditamento con la Regione Lombardia che, attraverso l’ATS di Bergamo, accerta periodicamente l’ottemperanza degli standard e ne controlla il corretto funzionamento.

La Fondazione ha deciso l’adozione del codice etico e di condotta che si propone di confermare e fissare in un documento i principi di correttezza, lealtà, integrità e trasparenza dei comportamenti, del modo di operare e della conduzione dei rapporti, sia al proprio interno che nei confronti dei soggetti terzi. Al fine di monitorare l’effettiva attivazione dei principi contenuti nel codice etico è stato costituito un organismo di vigilanza.